venerdì 26 aprile 2013

Nuovi Grandi Fratelli crescono.

Siamo convinti che Internet ci aiuti a perseguire e praticare una democrazia allo stato puro? E fino a che punto? Il M5S lo sostiene, per esempio, e i suoi componenti si vantano di attuare una democrazia 2.0, che discende dall'appartenere ad una platea che si esprime soprattutto attraverso il web.
(Illustrazione di Giancarlo Caracuzzo)

E siccome il potere dell'innovazione non è più detenuto dalla politica, che non ha il coraggio e la forza di imporre le proprie promesse, soprattutto in questo periodo di crisi stagnante, secondo Jacques Séguéla, uno dei più grandi comunicatori  e pubblicitari, l'unica speranza sarà il coraggio imprenditoriale.

Secondo Séguéla,  le scelte decisive non sono più fatte dall'elettore ma dal consumatore, che ha un potere immediato e continuo sulle aziende, pretendendo qualità, prezzo, ma anche moralità.

E i grandi marchi, nel momento in cui acquisiscono credibilità e successo, moltiplicandosi e riproducendosi attraverso fusioni e acquisizioni, non vendono solo prodotti, ma anche una rappresentazione del mondo, i suoi valori, i suoi stili di vita.

Apple, ai tempi di Steve Jobs, era maestra di questa contaminazione: espandere un marchio forte, usandolo per scardinare antichi business e reinventarli. Non a caso i suoi eredi stanno tentando di appropriarsi di un nuovo mestiere, la televisione, mentre l'Ikea si lancia nel settore alberghiero, e Google si occupa di diritti umani, censura, rapporti con i regimi autoritari.

 Zuckerberg, d'altra parte, ha lanciato una lobby per una politica di frontiere aperte ai talenti stranieri in tutta la Silicon Valley, e sta facendo pressioni sul Congresso degli Stati Uniti.

Saranno loro i nuovi Grandi Fratelli?




domenica 14 aprile 2013

Pagare l'entrata ai negozi?

(illustrazione di Giancarlo Caracuzzo)

Complice anche la crisi e l'attenzione che, sempre di più, l' acquirente pone al rapporto qualità/prezzo,  in Germania qualcuno propone di far pagare 5 euro ai curiosi che vogliono entrare nel proprio magazzino per guardare, toccare, fare domande, e poi non comprare.

Ma l'idea era già venuta al titolare di un negozio australiano, stanco di assistere all'invasione di gente che disturba i commessi con una gran quantità di quesiti, magari inibendo i possibili autentici clienti.

Fa pagare 5 dollari, che vengono scontati se poi realmente si compra qualcosa. Perchè è vero, dobbiamo ammetterlo, che chi deve compare oggetti ingombranti, mobili, elettrodomestici, o anche oggetti tecnologici, valuta, confronta, si fa spiegare il funzionamento, e poi decide. E spesso, sciolta ogni riserva, acquista online. Le spese per i negozianti rimangono notevoli: ampie superfici per mostrare tutta la gamma di prodotti, e commessi a disposizione, mentre chi vende solo su internet vede salire il margine del suo fatturato, con più elasticità sui margini di guadagno.

A Berlino o a Monaco anche le librerie sono entrate in difficoltà : si mettono a disposizione, giustamente, comode poltrone per leggere romanzi e saggi. L'inconveniente è che alcuni clienti si fermano per ore,  fino all'ultima pagina, oppure, se il primo capitolo li ha convinti, ordinano su Amazon.

Mentre i negozianti europei decidono sul da farsi, c'è un albergo superlusso negli Emirati Arabi che fa pagare 400 dollari solo per entrare e visitare hall, caffè, ristorante, dare un'occhiata da lontano al reparto wellness e alla piscina.

Vorrei tanto incontrarlo, qualcuno che ha pagato quel pedaggio, come vorrei incontrare chi paga 10 euro per guardare dall'alto, stipato in un loggione, le coppie che ballano il valzer al ballo delle debuttanti. Saranno dello stesso genere di quelle famiglie che ogni domenica affollano i centri commerciali, considerando la visita molto più divertente ed istruttiva di quella ad un museo o ad un parco?








lunedì 8 aprile 2013

Addio vecchi colletti bianchi.






 (Illustrazione di Giancarlo Caracuzzo)

I numeri che vengono dagli Stati Uniti sono emblematici: pochi saranno gli esemplari della classe media che, come i panda, sopravviveranno alla crisi infinita.

Dal 2007 ad oggi si sono persi per strada due milioni di impiegati, soprattutto quelli del settore pubblico, sostituiti o integrati dalle nuove tecnologie. Rosicchiando il reddito delle famiglie, anche in presenza di piccoli ma ottimistici segnali di ripresa. Si, perchè ad intercettare i vantaggi della crescita è una cerchia più ristretta di professionalità: informatici, contabili, manager ed imprenditori privati, professionisti del settore legale, ma anche della sanità e del benessere.

Una ripresa più tecnologica che industriale, tanto da rimettere in moto la migrazione interna verso la California con la sua Silicon Valley, e verso Seattle, dove arrivano continuamente giovani laureati, attirati dalle continue offerte di aziende come Microsoft e  Amazon, e del loro indotto.
Ma il livello di reddito si innalzerà soltanto per i manager più competenti e per i datori di lavoro. Gli altri vedranno comunque scendere mediamente i loro compensi del 5,6%.

Non è più un paese per colletti bianchi, l'America.