domenica 9 febbraio 2014

Quando l'Oscar ha un peso.




Copertina di Giancarlo Caracuzzo


Certo, non è una regola, ma quando un attore opera delle trasformazioni clamorose sul suo fisico, le possibilità che vinca un Oscar, o che venga candidato a vincerlo,  aumentano sensibilmente.

L'ultimo caso è quello di Matthew McConaughey, che interpreta una storia vera, accaduta a metà degli anni '80, quando i farmaci contro l'Aids erano in fase sperimentale, e lui, nei panni  di un cowboy, tenta cure alternative. Pare che sia bravissimo (il film non l'ho visto), ma per interpretare al meglio l'evoluzione della malattia ha perso addirittura 20 chili. Lui, che faceva il belloccio nelle commedie leggere, è tra quelli in pole position per una statuetta.
E nello stesso film, "Dallas Buyers Club", anche Jared Leto, nel ruolo di un transessuale,  si è sottoposto ad una ferocissima dieta, arrivando a pesare 51 chili. Anche lui nominato come miglior attore non protagonista.

Ma non solo dimagrire funziona. Christian Bale, nel ruolo di truffatore nel film "American Hustle", si è "dovuto" appesantire di 20 chili, e il 2 marzo, nella notte degli Oscar,  sapremo se ne è valsa la pena, perchè nel frattempo l'ingrassamento improvviso pare gli abbia provocato un'ernia del disco.

I casi del passato hanno sempre portato bene. Vi ricordate Natalie Portman, arrivata a 43 chili, per interpretare "Il Cigno Nero"? E Charlize Theron, con 15 chili in più in "Monster"? Tutte e due portarono a casa la statuetta.

Ma uno dei più "ingrassati" della storia del cinema è stato sicuramente Robert De Niro, che per il ruolo di Toro Scatenato, nel 1980, aumentò di ben 25 chili.




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